Nella conversione in legge (legge n. 87 del 3 luglio 2023) del decreto n. 51 del 10 maggio scorso, è stato inserito l’articolo 11 bis («Utilizzazione delle immagini delle carte valori postali a scopo commerciale») che rischia di mettere una pietra tombale sulle iniziative editoriali e di comunicazione legate al francobollo.
In sintesi, infatti, si afferma che «l’utilizzazione da parte di terzi delle immagini delle carte-valori postali per finalità commerciali è vietata». Il Ministero delle imprese e del made in Italy potrà autorizzarne l’uso esclusivamente dietro rilascio di una autorizzazione soggetta al pagamento dei diritti di utilizzazione, il cui ricavato sarà utilizzato «a sostegno della diffusione della cultura filatelica». L’articolo prevede poi che «in ragione della natura culturale o sociale degli scopi perseguiti (…) il decreto può prevedere casi di esonero dal regime autorizzatorio ovvero di esenzione o di riduzione della tariffa».
L’Unione stampa filatelica italiana esprime le proprie perplessità, temendo che il suddetto articolo, colpendo un settore già in difficoltà, possa penalizzare la pubblicazione delle notizie, delle informazioni e della letteratura filatelica in generale, limitando altresì il diritto di cronaca in contrasto con l’art. 21 della Costituzione italiana. Ci si interroga inoltre sul ricavato «a sostegno della diffusione della cultura filatelica», dal momento in cui, limitando la stampa e la comunicazione in generale, la diffusione filatelica ne verrebbe comunque a priori penalizzata anziché sostenuta.
L’Usfi chiede pertanto l’abrogazione di tale articolo o, in seconda battuta, che venga espressamente previsto che giornalisti, scrittori, autori di libri specializzati, editori di giornali, e periodici di settore e di cataloghi e tutti coloro che perseguono, nell’ambito delle loro attività, la natura culturale e sociale delle iniziative legate ai francobolli, siano “automaticamente” esonerati dal pagamento dei diritti di utilizzazione e dall’aggravio burocratico ed economico nel presentare ogni volta la richiesta di esenzione.
In allegato, il testo della pec inviata dall’Usfi al Mimit e agli altri Ministeri coinvolti (Ministero dell’economia e delle finanze e Ministero della cultura), esprimendo la preoccupazione per le conseguenze di tale norma e invitando le istituzioni ad abrogare l’articolo in questione.
Il testo della pec su “Usfi notizie” del 13 luglio 2023
13 luglio 2023