“A ventitré anni sono stato titolare di una rubrica filatelica settimanale, pubblicata sul quotidiano «Il tempo» di Roma, collaborazione durata oltre trent’anni. Nel 1966 mi sono iscritto all’Usfi e in contemporanea all’Ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti”.
“Da allora non sono mancate altre collaborazioni con quotidiani, riviste e anche pubblicazioni filateliche, come «Il collezionista-Italia filatelica» -su pressante invito di Alberto Bolaffi- di cui ben nota è stata la mia rubrica «Lettera da Roma». Non mi sono mancati gli inviti a manifestazioni filateliche, anche in qualità di giurato, e nell’organizzazione di eventi filatelici, come «Roma ‘70», di cui sono stato segretario generale”.
“Numerosi anche i riconoscimenti ed i premi relativi ai miei articoli, come ad esempio il primo premio per il miglior servizio sull’allora introduzione del codice di avviamento postale in Italia, ricompensato dallo stesso ministro delle Poste, Spagnolli. Successivamente ho fatto parte per oltre dodici anni della Consulta per la filatelia e attualmente sono registrato, presso la Camera di commercio e presso il Tribunale di Roma, come perito filatelico”.
“Che dire dei miei rapporti con l’Usfi? Nei primi tempi un po’ burrascosi, in polemica con i partitini che si erano creati, con gli stessi centri di potere, permanenti e intoccabili. Non ho mai avuto cariche sociali, anche se all’epoca le avrei desiderate. Come giornalista filatelico ho adottato uno pseudonimo, Armando Carena («a. car.»), per differenziarmi dalla mia attività professionale, in qualità di manager, a tutti i livelli, svolta in diversi campi: compagnie aeree, American express, agenzie di viaggio, assicurazioni e settori finanziario- bancari”.
“Sono contento di essere ricordato per i cinquant’anni d’iscrizione all’Usfi. E mi permetto di suggerire un riconoscimento per noi veterani, che credo siamo ormai in pochi: la cancellazione della quota annuale Usfi. Salute a tutti!”.