C’è stampa e stampa, ma ad ogni modo il reperto appare interessante. È lo statuto della Società anonima stampa filatelica italiana (in una prima versione, Società anonima editrice filatelica italiana), segnalato dal presidente dell’Unione filatelica lombarda, Giorgio Khouzam.
Non si tratta di un’antesignana dell’Usfi, ma di una struttura giuridica -lo si nota nel titolo II del documento- alla base del progetto volto a continuare la pubblicazione della rivista, che sarebbe divenuta storica, “Il corriere filatelico”, e “di altre opere di interesse” collezionistico. Tale realtà -vi si legge inoltre- “potrà compiere tutte le operazioni commerciali, industriali, finanziarie che saranno ritenute dal consiglio necessarie od utili per la esplicazione dello scopo sociale”.
Cominciò ad operare con un capitale di 50mila lire, suddiviso in 500 azioni da 100 lire ciascuna, 400 delle quali preferenziali e le restanti suddivise equamente tra ordinarie e postergate.
Sette gli articoli in cui il libricino si compone. Esso non riporta una data, ma si conosce la citazione del gennaio 1931, pubblicata dal “Bollettino filatelico commerciale”: il periodico diretto da Gaetano Garofalo segnalava e commentava tale iniziativa.
5 gennaio 2021